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HomeReportagePadre Franco Nascimbene9 aprile 2017 lettera da Padre Franco Nascimbene

9 aprile 2017 lettera da Padre Franco Nascimbene

 

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Inviato: domenica 9 aprile 2017 22:22
A:  musichouse-edizioni mitzi & enzo
Oggetto: I: lettera dalla Colombia


Cari amici che mi accompagnate dall'Italia,

vi racconto che da un po piú di un mese si é realizzato un sogno che stavo alimentando da quando sono a Bogotá: quello di formare un piccolo equipe con cui lavorare insieme e condividere la vita, la ricerca, il cammino in questo quartiere.

Cercavo una persona e ne sono arrivate tre.

Due sono suore di una Congregazione nata in Bogotá e che si ispira alla spiritualitá dell'apostolo Giovanni: si chiamano Nidia e Norma,hanno 52 anni tutt'e due. La terza é una laica di nome Marisol,ha 48 anni e si ispira alla spiritualitá di Charles de Foucauld.

Hanno affittato una casetta a pochi metri dalla mia e stiamo tentando un pó per volta,di costruire una vita di comunitá apostolica

Anche loro stanno cercando di vivere del loro lavoro, anche loro vivono con la porta aperta ed hanno spesso ospiti che vengono a condividere alcuni giorni di vita con loro..

Per ora abbiamo deciso di pranzare insieme tre volte per settimana, di fare un'oretta di preghiera insieme altre tre volte per settimana, un pomeriggio per settimana per un tempo di lettura della realtá del quartiere e di programmazione del lavoro pastorale.

 Stanno cominciando a conoscere il quartiere e come primo impegno comune abbiamo iniziato due gruppetti di catechesi afro per bambini e adolescenti neri dove cerchiamo di aiutarli a conoscere Gesú a partire dalla storia,dalla cultura,dalle tradizioni nere.

Ogni gruppo é guidato da una delle suore ed una signora del gruppo nero che da piú di un anno si riunisce nella mia casa.

La settimana scorsa ero in casa mia con le tre sorelle nel pomeriggio dedicato alla lettura della realtá. 

Stavamo condividendo su come stavamo vivendo la quaresima e scoprendo nel quartiere la presenza del Gesú del venerdí santo.

 Passó una signora di circa 35 anni, vide la porta aperta ed entró.

Aveva il volto sfigurato dalla sofferenza e la facemmo sedere.

  Cominció a raccontare. 

Aveva un tumore in uno stato abbastanza avanzato e veniva da una sessione di chemioterapia che l'aveva sfasciata.

 Il marito era in carcere, uno dei 4 figli era discapacitato e lei, quando la salute glelo permetteva, si dedicava alla vendita ambulante di sacchetti per la spazzatura.

Tutti e quattro restammo in silenzio perché vedevamo che aveva bisogno di parlare ed era inutile  continuare a parlare del venerdí santo quando Gesú sofferente era appena entrato dalla porta di casa. 

Stava andando a casa sua con un po di minestra che le avevano regalato ma non aveva carburante per accendere la stufa e scaldare la minestra. Le abbiamo dado un po di soldi per la benzina e lei ha continuato a parlare per un'altra mezz'oretta. 

Alla fine si é alzata in piedi ed ha ripreso il suo cammino dopo averci abbracciato uno per uno e averci ringraziato per averla ascoltata.

Abbiamo terminato l'incontro celebrando la Messa e l'immagine di quella mamma ha continuato a popolare la nostra mente ed il nostro cuore durante tutta la celebrazione.

Nel quartiere continua forte la presenza di una banda giovanile che vende droga,va in giro armata, assalta, ruba, minaccia e uccide.

Quindici giorni fa cinque di loro erano davanti a casa mia. Arrivó un cliente di droga e litigarono con lui. Terminarono tirandolo a terra e prendendolo a calci con forza. 

Lui cercó di fuggire ma lo tirarono di nuovo a terra e mi resi conto che volevano ucciderlo.

Mi sono chiesto per un momento se potevo fare finta di non avere visto niente. 

D'altra parte mi chiedevo come potevo affrontare 5 giovani armati. 

Alla fine decisi di uscire dalla casa, mettermi in un luogo dove mi vedessero bene e osservare la scena intensamente.

Non dissi una sola parola , peró quando i giovani si resero conto che li stavo osservando, smisero di dare calci alla loro vittima, la quale riuscí ad alzarsi in piedi ed a fuggire.

I giovani la lasciarono fuggire e si allontanarono in silenzio, abbassando gli occhi.

Ho ringraziato il Signore per avermi ispirato la mossa giusta che mi ha permesso di salvare una vita senza aggiungere violenza a violenza.

Durante questo tempo di quaresima il testo biblico che piú mi ha chiamato l'attenzione é stato quello di Ezechiele 37,,12-14:

"Sto per aprire le vostre tombe,popolo mio....

Vi faró alzare dalle vostre tombe......."

Quante volte , pensavo, viviamo come rinchiusi in una bara, le cui pareti sono i nostri limiti, le nostre debolezze, la nostra cecitá o la situazione che ci circonda.

Quante volte neppure crediamo che sia possibile venirne fuori e ci accomodiamo senza speranza tra le pareti della nostra bara.

Chiedo al Signore che in questa settimana santa che stiamo iniziando ci aiuti tutti a scoprire in che bara ci siamo messi,rinnovi in noi il desiderio di venirne fuori e ci tenda la mano per darci la forza di alzarci e cosí risuscitare con Lui.

Buona Pasqua

FrancSorridente

 

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