MALNATE – «Irene Bellifemine non ha saputo dare alcune risposte ai cittadini e non sarebbe stata una candidatura forte. Abbiamo provato a trovare una quadra, abbiamo proposto anche le primarie, ma da parte sua c’è stata chiusura». La serata di lancio della candidata a sindaco del Partito Democratico deve ancora iniziare, ma Nadia Cannito, prima di salire in una sala piccola ma strapiena, risponde subito alla domanda più complicata: “Perché si è candidata contro il suo sindaco?”.
Il lancio della candidatura è stato organizzato al bistrot di via Brusa. Nadia Cannito, che correrà per il Partito Democratico e la lista Insieme, è rimasta lì sulla porta ad accogliere tutti. E all’appello hanno risposto anche il senatore Alessandro Alfieri, il consigliere regionale e malnatese Samuele Astuti, il sindaco di Varese Davide Galimberti, il segretario provinciale del PD Alice Bernardoni e quello del circolo cittadino Cecilia Carangi.
Alla domanda più complica e allo stesso tempo più scontata Nadia Cannato risponde con un sorriso e con un «sapevo che l’avreste chiesto», anche per stemperare la tensione. E poi va a ruota libera. Spiegando che più che un motivo politico vero e proprio (non a caso la giunta, seppur da separati in casa, andrà avanti fino alla fine) alla base del divorzio c’è una questione caratteriale. Che non è poco per chi deve guidare e tenere insieme un’amministrazione.
In giunta fino alla fine
Alessandro Alfieri: «Sono felice di essere qui. Ma questa è una partita che non è facile, ma la comunità del Pd è una comunità incasinata, perché bisogna tenere insieme uomini e donne libere. Ma questo è un valore che altri partiti non hanno. Dopo il casino che di tanto in tanto facciamo però poi sappiamo tracciare la linea e lavorare per seguire la strada. E noi faremo di tutto per fare vincere Nadia Cannito».