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HomeReportagePadre Franco Nascimbene5 settembre 2009 lettera dalla Colombia - padre Franco Nascimbene

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Sent: Saturday, September 05, 2009 7:05 PM
Subject: I: lettera dalla Colombia-settembre 2009



Ogg: lettera dalla Colombia-settembre 2009

Amici carissimi,
sono le 9 di mattina e,dopo aver terminato il mio lavoro di vendita  ambulante  di latte di soia per le strade del centro della cittá di Tumaco,sono entrato  in  un posto pubblico di internet dove spero di riuscire da qui a mezzogiorno  di  mandare a tutti voi un saluto e qualche notizia.
L'ultima volta che vi ho scritto vi raccontavo che avevamo cominciato a  fare  delle proposte di formazione di piccoli gruppi che si riunissero intorno   alla
Parola di Dio e con qualche attivitá concreta di servizio. Ne era nato un  gruppetto nel settore piú povero e di piú recente formazione nel quartiere, un  gruppo di catechisti  un terzo di persone che si occupano di malati ed  anziani  ed un quarto di giovani.
 Tutti e quattro continuano il loro cammino anche se le cose non sempre  sono  facili:alcuni si sono ritirati,altri son poco costanti.
Comunque andiamo avanti anche se si tratta di realtá molto piccole, cercando  di credere nella spiritualitá del piccolo seme,del lievito nella massa, fiduciosi che il Dio della vita tirerá fuori cose grandi da realtá piccole, povere,deboli,umili.
Ultimamente stiamo tentando con due nuovi piccoli gruppi: uno di ragazzi  che  non partecipano al catechismo ed ai quali si propone un camino formativo e  delle attivitá nel quartiere,un altro di adulti nei ponti della strada  numero  uno del quartiere. Ci siamo riuniti per prima volta giovedí sera e c'erano  9  adulti e 5 adolescenti:si é deciso insieme di continuare a riunirci tutti  i  giovedí.
Il gruppo del cioccolato sta passando un periodo di crisi dopo forti  litigate  fra i membri. Molti si sono ritirati ed andiamo avanti con i superstiti  dei  litigi.
La situazione di violenza in Colombia e in particolare qui in Tumaco  continua  molto forte. Nel nostro quartiere le cose ultimamente sono peggiorate.
Sono  venuti a vivere nel quartiere due gruppi di giovani, pagati da gruppi  criminali  armati ,con l'incarico ,ognuno ,di controllare quello che succede nel  quartiere. Girano armati per strade e ponti,entrano nelle case come fossero  i  padroni. La gente é piuttosto spaventata dalla cosa. Le autoritá,pur  sapendo, non intervengono. Ultimamente ci sono stati due scontri tra i due gruppi ed  in  ognuno c'é scappato il morto. Minacciano,chiedono soldi,spadroneggiano e  la  gente non ha molto il coraggio di reagire sapendo che spesso la risposta é  che  ti ammazzano. La direttrice della scuola del quartiere tre giorni fá ha  preso  un aereo ed é scappata perché l'avevano minacciata.
In mezzo a tante cose brutte ci sono anche le cose belle e tanta gente  buona.
Questa settimana una vicina del quartiere ha trovato per strada una giovane
signora con tre bambini piccoli che chiedeva l'elemosina. Si é messa a  parlare  con lei e le ha raccontato che era appena arrivata in cittá con i bambini  dopo  che le avevano sequestrato e fatto sparire il marito. La signora Gladis, vedendo  che non aveva dove dormire,se l'é portata a casa e le ha dato da dormire e  mangiare a lei ed ai tre bambini. Il giorno dopo l'abbiamo accompagnata ad
un  centro che si occupa di vittime della guerra che si sono fatte carico del  problema.
Ma la prima notte era stata accolta da una sconosciuta,povera come lei ed  oltre tutto di un'altra razza:il Vangelo é ancora vivo.
Ogni tanto trovo per strada gente che mi chiede se non sono ancora  riuscito  ad ottenere un trasferimento in un posto migliore,perché siamo venuti a  vivere  in un quartiere povero e pericoloso,perché non ce ne andiamo in un posto  piú  agiato. Fanno fatica a credere che l'abbiamo scelto noi di andare a vivere  con  loro ed un poco come loro e che é propio questo che ci fa felici.
A volte ci si chiede cosa fare di fronte a tanta violenza e non si trova  risposta se non quella di continuare a condividere la realtá delle vittime  della guerra interna di questo paese,stare a loro lato,seminare speranza, promuovere  piccoli passi di fraternitá e,quando si riesce,prevenire  ulteriori
violenze ed appoggiare chi é minacciato.
Ieri sera é ritornata la enegia elettrica nel quartiere dopo che non ne  avevamo da sei giorni.
Essendo il nostro un quartiere ancora mezzo illegale e chiamato dalle  autoritá dello stato" quartiere sub-normale" non c'é fretta a restituirci  il  flusso elettrico. Per tre giorni non ci hanno manco preso in considerazione.
Al  quarto giorno sono venuti a vedere cosa succedeva ed il sesto giorno hanno  finalmente aggiustato il guasto.
Durante quest'estate abbiamo ricevuto due visite dall'Europa di persone  che  sono venute a condividere per qualche settimana la nostra vita missionaria  nel  quartiere .In ottobre ne verrá una terza per qualche giorno:sono momenti  piacevoli di una condivisione e dialogo con vecchi amici che ci sono  vicini.
Mentre in questi giorni state riprendendo l'anno scolastico in Italia dopo  le  vacanze estive,mando a voi tutti i miei migliori saluti
Accompagnate con la vostra preghiera perché la nostra presenza possa  trasmettere un pó di luce e di speranza a questo popolo da 60 anni vittima  di  una guerra che sembra senza fine.
Un abbraccio a voi tutti
Franco

 

 

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