La città dei bambini
"Malnate. La città delle bambine e dei bambini" è un progetto dell'Amministrazione comunale che ha come obiettivo la graduale trasformazione della città, delle sue dinamiche sociali legate alla viabilità, alla sicurezza, alla percezione degli spazi pubblici e al loro utilizzo e ad un cambio di visione nei confronti dell'infanzia. Una città a misura di bambino, tutelando le esigenze, le idee e le reali necessità dell'infanzia, migliorerà la qualità della vita di tutti, a partire dalle fasce più deboli e meno visibili della popolazione. Per conoscere il progetto, le attività e gli eventi è possibile consultare il sito web: La città dei bambini di Malnate
siamo ai saluti Vicesindaco O. Manini pag 2, Vivini ad anziani bambini e persone in difficoltà Assessorato servizi sociali M. Croci pag 3, acuola cultura lavoro Assessore cultura sport servizi educativi I. Bellifemine pag 7, La valigia perfetta Assessore Ambiente ecologia G. Riggi pag 12, Bilancio stabile e sicurezza assessore Bilancio Società Partecipate Personale e organizzazione Polizia Locale Sicurezza G. Fortis pag 16, 3 anni tanti lavori completati Assessore Lavori pubblici Opere pubbliche Manutenzione Viabilità SUAP Servizi cimiteriali Protezione Civile Piero Battaini pag 17, Le istituzioni vanno tutelate Presidente del Consiglio Enrico Torchia pag 21, Uno sguardo al futuro PD Malnate pag 22, Malnate che passione Lista Insieme pag 23, Diamo i numeri Malnate Sostenibile pag 24, Pagella di fine mandato Lega Nord pag25, vi propongo progetti chiari Forza Italia pag 26, Concretezza negativa e promesse mancatePavesi per Malnate pag 27, Un comune a 5 stelle M5S pag28, La città dei bambini pag 30
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conduce Michele Mancino - direttore di Varese News- presentazione- 00:00:00 |
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Daniela Gulino- 00:01:45 |
Sandro Damiani- 00:04:32 |
Domenico Mancino- 00:05:42 |
Irene Bellifemine- 00:03:11 |
introduzione 00:07:05 1- cosa vi rende orgogliosi d'essere malnatesi - 00:09:54 |
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Daniela Gulino- 00:10:16 | Sandro Damiani- 00:12:08 | Domenico Mancino- 00:14:16 | Irene Bellifemine- 00:15:02 |
2- Malnate città dei bambini - 00:18:33 |
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Daniela Gulino- 00:24:42 | Sandro Damiani- 00:19:05 | Domenico Mancino- 00:21:20 | Irene Bellifemine- 00:22:25 |
3- ambiente, cava Cattaneo- 00:26:49 |
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Daniela Gulino- 00:30:29 | Sandro Damiani- 00:32:29 | Domenico Mancino- 00:27:16 | Irene Bellifemine- 00:28:18 |
4- stazione- 00:33:56 |
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Daniela Gulino- 00:36:47 | Sandro Damiani- 00:37:27 | Domenico Mancino- 00:39:32 | Irene Bellifemine- 00:34:38 |
5- mobilità, viabilità, Briantea- 00:40:30 |
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Daniela Gulino- 00:41:25 | Sandro Damiani- 00:43:02 | Domenico Mancino- 00:45:11 | Irene Bellifemine- 00:46:09 |
6- lavori pubblici - 00:48:19 |
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Daniela Gulino- 00:54:01 | Sandro Damiani- 00:48:30 | Domenico Mancino- 00:50:09 | Irene Bellifemine- 00:51:48 |
7- cultura - 00:56:13 |
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Daniela Gulino- 00:59:38 | Sandro Damiani- 01:01:48 | Domenico Mancino- 00:56:24 | Irene Bellifemine- 00:57:27 |
8- lavoro e attivatà economiche - 01:04:02 |
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Daniela Gulino- 01:06:24 | Sandro Damiani- 01:08:04 | Domenico Mancino- 01:10:09 | Irene Bellifemine- 01:04:12 |
9- sicurezza - 01:11:42 |
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Daniela Gulino- 01:12:04 | Sandro Damiani- 01:13:40 | Domenico Mancino- 01:15:48 | Irene Bellifemine- 01:17:47 |
10- immaginare Malnate tra 5 anni- 01:20:08 |
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Daniela Gulino- 01:26:21 | Sandro Damiani- 01:20:57 | Domenico Mancino- 01:22:54 | Irene Bellifemine- 01:24:11 |
11- quale giunta/perchè votarvi- 01:27:34 |
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Daniela Gulino- 01:31:36 | Sandro Damiani- 01:33:04 | Domenico Mancino- 01:27:55 | Irene Bellifemine- 01:29:25 |
Domenico Mancino- 01:35:20 | |
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“Cercherò di non annoiarvi troppo”. Questa la frase di esordio dell’intervento dell’ex magistrato Giuseppe Ayala che, mercoledì 11 dicembre alla scuola media N. Sauro di Malnate, ha raccontato la Storia.
La storia della mafia e la sua collaborazione con i giudici Falcone e Borsellino nella lotta contro la criminalità organizzata degli anni ’80, quando si rischiava la vita per la sola colpa di fare il proprio mestiere.
Diverse le forze dell’ordine mobilitate per accompagnare l’ex magistrato in una giornata di scuola normale per gli alunni di seconda e terza media che hanno ascoltato, in rispettoso silenzio, colui che ha vissuto una vita blindata.
Negli ultimi anni Ayala, oltre a scrivere libri sulla sua vita, ha girato le scuole italiane per raccontare la sua esperienza nel pool antimafia.
Dopo la strage di Capaci e di via D’Amelio, lui sarebbe dovuto essere la vittima successiva, nonostante ciò ha continuato a battersi per la giustizia. Eppure non si sente un eroe, ma un uomo che ha creduto nel suo lavoro.
La richiesta che ha fatto ai giovani è quella di non accettare compromessi, partendo da piccoli gesti come richiedere uno scontrino al bar e di vivere nella legalità e nel rispetto delle regole che, come sostiene lui stesso, non è solo una scelta etica ma anche una convenienza per la collettività.
Ayala ha ricordato che l’Italia è stata per troppi anni afflitta dalla mafia che ne ha offuscato la bellezza. Purtroppo si è dovuto aspettare fino al 1986 per poter definire meglio la struttura di questa organizzazione. Con il maxiprocesso, che ha visto ben 475 imputati e ha portato alle condanne di 19 ergastoli e 2665 anni complessivi di carcere per i mafiosi, l’Italia è riuscita a recuperare un margine di legalità.
Dal 1992 al 2006 l’ex pubblico ministero è stato deputato e senatore della Repubblica Italiana, lavorando nella commissione giustizia e antimafia, tecnico della politica come lui ama definirsi, appoggiato nella candidatura anche da Falcone che vedeva in lui un’occasione per creare nuove leggi contro le organizzazioni criminali.
Alla domanda dei ragazzi “Ha mai avuto paura della mafia?” ha risposto con una frase di Falcone: «La paura è un sentimento umano ed io sono un uomo, ma io non mi faccio condizionare da questa». Aggiungendo che negli ultimi 25 anni non si sono più verificati attentati stragisti dopo quelli di Falcone e Borsellino, perché la criminalità organizzata non ha convenienza ad aggredire platealmente le istituzioni; ma non per questo la mafia è scomparsa, agisce semplicemente nell’ombra.
L’Italia non è mafia ma arte, cultura, cittadini. Ayala, citando Falcone, ricorda che la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni ha un inizio uno svolgimento e una conclusione.
Fino a quando ci saranno uomini che lottano per vivere in un Paese migliore, si può aspirare a ripulire la macchia che sporca l’Italia e che ha un solo nome: mafia.
(Valentina Gelati)